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ASTA N. 108

lotto 258

  • Dalbono Edoardo (Napoli 1841 - 1915)
    Da Frisio a Santa Lucia
    olio su tela, cm 59x93

    L’opera proposta riprende uno schema compositivo del Dalbono che ebbe grande successo e fu pertanto replicato
    più volte. Sappiamo dal Giannelli infatti che in origine l’artista ricevette la commissione dal collezionista svizzero
    Fierz, per il quale Edoardo già aveva realizzato “Una tarantella a Posillipo”, “Il funerale della Zita”, “Le streghe di
    Benevento”, “Un idillio dal Gessner”, “Una veduta di Nisida”, “Capo Miseno” e vari acquarelli dal titolo sconosciuto;
    l’opera completa, tuttavia, fu con “Tarantella” esposta alla Promotrice di Napoli del 1866, dove suscitò l’ammirazione
    del re Vittorio Emanuele II che volle assolutamente acquistarla per destinarla al Museo di Capodimonte (ove tuttora
    si conserva); il signor Fierz s’accontentò allora di una copia, che noi sappiamo essere solo la prima, si diceva, di alcune
    custodite presso prestigiose raccolte private.
    La scena si ricollega alle celebrazioni dell’importante Festa partenopea di Piedigrotta (che cade tradizionalmente l’ottavo
    giorno di Settembre) e si colloca così fra i primi esempi di quel che diverrà poi un genere pittorico a sé, spiccatamente
    folclorico, la “canzone sul mare” (denominazione che richiama da un lato i pescatori la cui Confraternita aveva il
    compito di assistere alle processioni nel giorno della Festa, dall’altro il Festival della canzone napoletana che prese ad
    organizzarsi in contemporanea a Piedigrotta proprio a partire dai primi decenni del diciannovesimo secolo). Pertanto
    il soggetto principale dell’opera è una barca votiva che sembra portare alla deriva i partecipanti alla Festa ormai sfiniti
    dopo la conclusione delle celebrazioni, mentre sullo sfondo può scorgersi la linea di costa del golfo di Napoli che va
    da Castel dell’Ovo a Posillipo; le scelte luministiche tuttavia sono assolutamente irreali e tutta la composizione risulta
    quindi quasi sottratta alle normali dimensioni di tempo e spazio per essere traportata su un piano onirico e mitico:
    al momento della realizzazione della tela dunque Dalbono doveva aver già superato evidentemente la sua prima fase
    artistica all’insegna delle influenze del Mancinelli, per volgersi invece verso i dittami tanto della Scuola di Posillipo
    che di Nicola Palizzi (suo maestro); dalla medesima tendenza a poetizzare il dato reale nascerà in seguito l’assoluto
    capolavoro del Dalbono, di insuperato successo, “La leggenda delle sirene” (1871).

Estimate €3000 - €5000
Informazione asta 03/12/2016 17:00