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ASTA

lotto 123

  • Gaeta Enrico(Castellamare di Stabia 1840 - 1887) Al lavatoio olio su tela, cm 52x39 firmato in basso a sinistra: E. Gaeta Provenienza: eredi dell'artista ; coll. privata,Napoli Esposizioni: Napoli,Associazione “Circolo ArtisticoPolitecnico”, 03 - 14 Maggio 2014 Bibliografia:E. Campana, Un pittore dell'Ottocento, in "Emporium" , vol. LXXX, n° 475,Istituto Italiano di arti grafiche, Bergamo, luglio 1934, XII, p. 54; Enrico Gaeta a cura di Rosario Caputo , Ed. Vincent Napoli 2014, tav 6,pag. 25
    La comprensione dell’arte di Enrico Gaeta non può che partire dal suo paese d’origine, Castellammare di Stabia,
    poiché accadde probabilmente che proprio per la visione di quei meravigliosi paesaggi l’artista si prefisse fin da piccolo
    l’obiettivo di dedicarsi con tutto se stesso alla pittura; egli si trasferì pertanto a Napoli nel 1857 per iscriversi al Real
    Istituto di Belle Arti, dove seguì gli insegnamenti di Mancinelli e Smargiassi per dedicarsi alla pittura di paesaggio.
    La poetica di Gaeta fu sempre all’insegna della scrupolosa trasposizione di quanto gli si presentasse davanti agli occhi,
    in contrapposizione alle tendenze più accademiche del tempo. Se si vuole rintracciare in lui un qualche cambiamento bisogna rivolgersi magari al modo in cui riportò via via sulla tela gli spettacoli della natura che l’incantavano, prima
    seguendo lo stile di Giacinto Gigante (che del nostro fu maestro e amico), poi orientandosi invece verso i dittami di Domenico Morelli, ponendo cioè maggior attenzione al perfetto equilibrio tra disegno e colore nella composizione dei
    dipinti. Dalla seconda metà del 1860 Gaeta trovò poi un nuovo mentore nella persona di Marco De Gregorio, entrando dunque dapprima nel circolo degli scolari di Resina per poi avvicinarsi ai modi dei primi macchiaioli toscani.
    Gaeta fu socio della Società Promotrice di Belle Arti di Napoli dal 1868, avendo già preso parte agli eventi espositivi da questa organizzati fin dal 1864, e continuò a partecipare annualmente alle mostre locali fino alla fine dei suoi giorni.
    Intensa fu inoltre la sua attività nelle esposizioni nazionali, tra le quali l’artista riscosse grande successo a Torino nel 1884 e tre anni dopo a Venezia.
    Quella di Venezia fu l’ultima rassegna cui Gaeta prese parte: da poco tornato in terra natia egli fu assalito da due uomini per motivi d’onore (un tradimento presunto ma mai verificatosi effettivamente) e morì per le gravi ferite riportate. La produzione relativamente esigua dell’artista dunque si ritrova oggi principalmente nelle collezioni pubbliche e private dell’Italia meridionale, ma è certa anche una sua parziale circolazione nei mercati stranieri: opere di Gaeta apparvero del resto quand’egli era ancora in vita alle celebri Esposizioni Universali di Parigi nel 1867 e nel 1878 e di Vienna nel 1873, confermando la fama dell’autore anche sulla scena artistica internazionale.
    Proprio negli anni ’70 sorse a Stabia l’educandato di Villa Starace, e Gaeta vi dedicò più opere: non più tuttavia esclusivamente esterni, paesaggi, poiché ormai l’artista aveva cominciato anche a penetrare negli edifici, ad esplorarli,
    a ritrarli nei loro mattoni screpolati, gli stessi mattoni che compongono la stretta architettura riportata nell’opera proposta, e anzi essi qui si offrono nel punto di fuga centrale, aperto ed illuminato dal sole, ad accogliere quei muschi di
    cui i molti toni di verde costituirono sempre una cifra caratteristica del Gaeta, declinati secondo molteplici possibilità al variare della luce naturale. La natura delle cose viene rispettosamente restituita, senza alcun tentativo di sovrapporsi ad
    essa, pure nella giovane lavandaia, intenta nel proprio lavoro, che anima il dipinto non dissimilmente da altre opere del Gaeta, quali Lavandaia in cortile e Palazzo dello Stallone: non è presente cioè alcun cenno patetico o compassionevole, se non magari quella vaga dolcezza che traspare nell’intera produzione dell’autore e che fu sempre propria del suo animo sensibile.

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Informazione asta 16/04/2016 17:00