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Exhibition
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  • Palizzi Giuseppe (Lanciano, CH 1812 - Passy 1888) Cespugli matita su carta, cm 19x33 firmato in basso a sinistra: Palizzi
    Stima minima €600
    Stima massima €900
  • Morelli Domenico (Napoli 1823 - 1901)
    Otello e Desdemona
    olio su tela, cm 22,5x35,5
    Siglato in basso a sinistra: DM
    a tergo: cartiglio Mostra Celebrativa BB.AA. Napoli 1927; timbro Coll. Mele, Napoli.

    Provenienza: Coll. Caporali, Napoli; Coll. A. Gualtieri, Napoli; Coll. E. Mele, Napoli; Coll. privata, Napoli

    Esposizioni: Napoli Sala Tarsia, 1920; Napoli, 1927; Milano, 1929; Roma, 1953; Napoli, 1955; Napoli, 1958; Napoli, 1961; Napoli, 2005; Napoli, 2006; Napoli, 2010

    Bibliografia: P. Levi, Domenico Morelli nella vita e nell'arte. Mezzo secolo di pittura italiana, Roma-Torino 1906, p.363; L’Illustrazione Italiana, n.28, 11 luglio 1920, p.51; Conti – Limoncelli, Celebrazione morelliana nella R. Accademia di Belle Arti in Napoli, maggio-luglio 1927, Napoli, p.36; A. Conti, Domenico Morelli, Ruggiero, Napoli 1927, tav. XVI; Maestri napoletani dell’Ottocento nella Collezione Gualtieri, Galleria Scopinich, Catalogo vendita all’asta Milano novembre 1929 n.38, tav. LXXVII; Mostra dell’arte nella vita del
    Stima minima €6000
    Stima massima €9000
  • Palizzi Giuseppe (Lanciano, CH 1812 - Passy 1888) Pastorella con pecore
    olio su tavola, cm 31,5x40,5
    firmato in basso a destra: Palizzi
    Stima minima €3500
    Stima massima €5500
  • Celentano Bernardo (Napoli 1835 - Roma 1863)
    Francesco di Paola Borbone Conte di Trapani
    olio su tela, cm 35x20
    firmato in basso a destra: B. Celentano

    Provenienza: Coll. Sellitti, Genova; Coll. privata, Napoli.

    Bibliografia: A. Schettini, La pittura napoletana dell’ottocento, Napoli 1967, p.311; A. Schettini, La pittura napoletana dell’ottocento, Napoli 1973, p.311; Ottocento. Catalogo dell’Arte italiana dell’Ottocento n.24, Mondadori, Milano 1995, p. 95; R. Caputo, La Pittura napoletana del II Ottocento, Di Mauro Editore, Sorrento (NA) 2017, p.20.
    Stima minima €3500
    Stima massima €5500
  • Mancini Francesco detto Lord (Napoli 1830 - 1905)

    Alle corse in carrozza
    olio su tela, cm 103,5x71
    firmato e datato in basso a destra: F.Mancini 1898

    Provenienza: Galleria Dorotheum, Vienna; Coll. privata, Napoli

    Esposizioni:Galleria Dorotheum, Vienna, 2015.

    Bibliografia:Galleria Dorotheum, Catalogo asta Vienna 23/04/2015, p. 17 lotto 1107; Ottocento. Catalogo dell’Arte italiana dell’Ottocento – primo Novecento, n.44, Milano 2016, tav. a colori p. 76 e ill. b/n p. 433; R. Caputo, La Pittura napoletana del II Ottocento, Di Mauro Editore, Sorrento (NA) 2017, p.217.
    Stima minima €25000
    Stima massima €35000
  • Maldarelli Federico (Napoli 1826 - 1893 ) Vanità olio su tela cm 86x67,5 firmato, iscritto e datato in basso a sinistra: Fed. Maldarelli Napoli 1875


    Pittore e scultore, Federico Maldarelli fu avviato all’arte dal padre Gennaro, quindi divenne allievo di Costanzo Angelini. Coetaneo ed amico di Domenico Morelli, il nostro non prese però parte alla rivoluzione artistica che quello andò realizzando a Napoli con Filippo Palizzi, preferendo ostinatamente fino alla fine un accademismo di stampo fortemente neoclassico, i cui soggetti furono per lo più religiosi all’inizio, quindi di gusto neopompeiano, come l’opera in asta dimostra. L’attaccamento agli antiquati dittami stilistici di tradizione tardo-settecentesca non portò fortuna a Maldarelli in patria, ma gli fece riscuotere un grande successo all’estero, ove del resto spopolava appunto Jean-Léon Gérôme.
    Stima minima €4000
    Stima massima €6000
  • Palizzi Nicola (Vasto 1820 - Napoli 1870)
    Il Convento di Vasto
    olio su carta rip. su tela, cm 23,5x36
    siglato in basso sinistra: N. P.
    Stima minima €1500
    Stima massima €2000
  • Palizzi Francesco Paolo (Vasto, CH 1825 - Napoli 1871)
    Natura morta con pesci
    olio su tela, cm 32,5x40
    firmato in basso a sinistra: Fran. Paul Palizzi

    Provenienza: Coll. A. Portolano, Milano; Coll. privata, Napoli

    Bibliografia: A. Schettini, La Pittura napoletana dell’ Ottocento, Napoli 1967; I vol, p.199; A. Schettini, La Pittura napoletana dell’Ottocento, Napoli 1973; I vol, p.199; Catalogo Bolaffi dell’Arte italiana dell’Ottocento, n.12, Giorgio Mondadori, Milano, 1983, ill. b/n p. 261; Ottocento. Catalogo dell’Arte italiana dell’Ottocento n.24, Mondadori, Milano 1995, ill. b/n p. 173; R. Caputo, La Pittura napoletana del II Ottocento, Di Mauro Editore, Sorrento (NA) 2017, p.132.
    Stima minima €6000
    Stima massima €8000
  • Monografie Il lotto comprende: a) MONOGRAFIE SALVATORE DI GIACOMO, DOMENICO MORELLI. ROMA-TORINO, ROUX & VIARENGO, 1905 b) ESPOSIZIONI MOSTRA DI FILIPPO PALIZZI E DOMENICO MORELLI. CATALOGO CON SCRITTI DI LUIGI AUTIELLO, FELICE DEFILIPPIS, CORRADO MALTESE, PAOLO RICCI, ALFREDO SCHETTINI. NAPOLI,1961.
    Stima minima €125
    Stima massima €200
  • Palizzi Filippo (Vasto, CH 1818 - Napoli 1899)

    Nella stalla olio su tela, cm 51x74
    firmato e datato in basso a destra: Fil. Palizzi 1862
    a tergo cartiglio Mostra Commemorativa del Cinquantenario - Dicembre 1934

    Provenienza: Gran. Uff. Giorgio Mylius, Milano; coll. privata, Napoli

    Esposizione: Milano 1934

    Bibliografia: Cat. Mostra Commemorativa del Cinquantenario, Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente Milano, Dic. 1934 , Sala II n. cat. 59 pag. 19; Pitture e sculture , Saletta Gonnelli , Firenze; I Grandi Pittori dell'ottocento italiano, A. Schettini, La scuola napoletana, A. Martello Ed. Milano 1961 tav. XVI a colori
    Stima minima €25000
    Stima massima €45000
  • Palizzi Giuseppe (Lanciano, CH 1812 - Passy 1888) Pastorello con caprette olio su tela cm 34,5x47 firmato in basso a destra: G. Palizzi a tergo cartiglio Bottega d'arte Livorno, Montecatini Terme Provenienza: Coll. privata, Modena


    Avviatosi in età più tarda della norma (grazie ad una speciale dispensa) agli studi di pittura presso il Real Istituto di Belle Arti di Napoli, l’abruzzese Giuseppe Palizzi (il maggiore per età fra i celebri fratelli) ebbe per maestri sia Anton Sminck van Pitloo che Gabriele Smargiassi, trovandosi dunque avviato tanto ad i quadri di composizione d’impronta certamente più tradizionale che alle novità portate nella pittura di paesaggio dalla Scuola di Posillipo. Con Smargiassi tuttavia vennero a svilupparsi dissidi (tanto per motivazioni politiche che estetiche) via via sempre più insostenibili, finché Palizzi prese la decisione di lasciare la Capitale delle Due Sicilie e l’ambiente accademico a lui odioso per stabilirsi in via definitiva a Parigi, già al tempo centro nevralgico di tutta l’arte e la cultura europea: questo trasferimento, combinandosi ad i contatti con la madrepatria che il nostro non interruppe mai del tutto, scambiandosi molte lettere col fratello Filippo (che a Napoli diede il via insieme a Domenico Morelli ad una radicale rivoluzione in ambito artistico), si rivelò in seguito salvifico per i tanti conterranei che si mossero via via alla volta della Francia, trovando in Giuseppe un punto di riferimento stabile e sempre disponibile.
    In Francia Palizzi preferì comunque agli agi ed all’eleganza della Capitale dimorare presso Passy, nelle vicinanze della foresta di Fontainebleau, ove erano già soliti riunirsi gli esponenti della Scuola di Barbizon, coi quali dunque il nostro costruì un duraturo sodalizio, tanto sul piano più propriamente sociale (cioè amicale) che su quello estetico, ritrovando in essi gli stessi ideali di adesione al vero in ambito artistico che come s’è accennato il fratello propugnava in Italia. Questa comunione d’intenti tuttavia non pare oggi essersi sempre realizzata pienamente, poiché capita di sovente di rintracciare nei dipinti di Giuseppe Palizzi un vago lirismo che tende all’idillio e che ricorda così più le poetiche dei posillipisti che i più aggiornati esiti pittorici dei barbizonnier: ecco allora che nell’opera proposta il giovane pastorello, dal canto suo già in atteggiamento sufficientemente trasognato, sembra con-fondersi fra le sue caprette, che a loro volta poi lo ricambiano con sguardo dubbioso ed insieme quasi ammiccante, come se allo stesso tempo s’interrogassero sui pensieri del loro padrone eppure ne conoscessero già la più intima natura.
    Stima minima €9000
    Stima massima €14000
  • Monografie Il lotto comprende: a) MONOGRAFIE: Franco Di Tizio, FRANCESCO PAOLO MICHETTI NEL CINQUANTENARIO DELLA MORTE, Pescara 1980 b)MONOGRAFIE: Paolo Ricci I FRATELLI PALIZZI 1960, Milano, Bramante Editrice
    Stima minima €125
    Stima massima €200
  • Palizzi Nicola (Vasto - CH 1820 - Napoli 1870) Paesaggio campestre olio su tela cm 120x105 firmato in basso al centro: Nicola Palizzi Provenienza: Coll. privata, Milano


    Sebbene parecchio più piccolo per età del fratello Giuseppe, Nicola Palizzi pure fu allievo di Gabriele Smargiassi, trovandosi pertanto diviso nella sua prima fase produttiva fra una sorta di paesaggismo storico (genere rinverdito da Massimo d’Azeglio) e l’adesione a certi ideali della Scuola di Posillipo: egli sembra riuscì tuttavia, forse più e meglio dei suoi più celebri fratelli, a coniugare queste due tendenze apparentemente tanto distanti fra loro, pervenendo ad esiti nuovi ma indiscutibilmente armonici. Dell’influsso di Giuseppe, e più in generale dei barbizonnier coi quali egli s’era legato sia personalmente che artisticamente in Francia, Nicola risentì appunto nel periodo del suo soggiorno parigino, durante il quale il nostro rafforzò la propria visione estremamente sintetica della realtà, interpretata e resa sommariamente in pittura tramite macchie di colore a corpo: una tecnica insomma, che lo allontanava radicalmente dalla minuziosa precisione del fratello Filippo, anticipando piuttosto le soluzioni che poco più tardi avrebbero adottato i rappresentanti della Scuola di Resina nonché Michele Cammarano.
    La tela in asta, di grandi dimensioni come piaceva all’autore, riesce evidentemente e felicemente nell’intento di cui s’è prima accennato, cioè «condensare in positivo tutte le esperienze precedenti: dal paesaggio accademico alla capacità di introspezione dei luoghi; dalle atmosfere rosate dei tramonti posillipistici all’analisi calligrafica del “vero” attraverso il dosaggio della luce», come appunto ha avuto modo di notare Rosario Caputo circa l’intrinseca originalità ed il mai sufficientemente riconosciuto talento di Nicola Palizzi.
    Stima minima €15000
    Stima massima €25000
  • Rossano Federico (Napoli 1835 - 1912)
    Neve
    olio su tela, cm 45x60 firmato in basso a destra: Rossano
    a tergo cartiglio Mostra del paesaggio napoletano dell'Ottocento A. XIV
    Provenienza: Coll. privata, Modena
    Esposizioni: Il paesaggio nella pittura napoletana dell’Ottocento, Sindacato Interprovinciale Fascista di Belle Arti, Napoli settembre 1936
    Bibliografia: Il paesaggio nella pittura napoletana dell’Ottocento, Sindacato Interprovinciale Fascista di Belle Arti, Napoli 1936, pag. 86; R.Caputo, Federico Rossano, Grimaldi C. Ed. Napoli 2000 tav XXXIII


    Da paesaggista attivo a Napoli e dintorni nel corso del secolo diciannovesimo Federico Rossano non poté che ispirarsi innanzitutto alla temperie della grande Scuola di Posillipo, di cui riprese appunto un certo afflato lirico, finendo poi per farsi notare finanche dal celebre maestro e caposcuola Giacinto Gigante. La sua strada più propria ed autentica il nostro tuttavia l’intraprese solo allorché, trasferitosi a Portici presso l’amico Marco De Gregorio, con questi ed altri artisti (Belliazzi, De Nittis, Campriani, per citarne giusto qualcuno) diede il via al movimento noto quale Scuola di Resina o Repubblica di Portici; fin dal manifesto i sodali affermavano la necessità del rappresentare la natura così com’era, senza alcun orpello intimista: un principio, insomma, che portando ad estreme conseguenze la lezione che già da un po’ propugnava Filippo Palizzi appare diametralmente opposto alla pittura si sentimento caratteristica dei posillipisti.
    Nei fatti tuttavia risulta difficile non ritrovare nei dipinti di Rossano tracce del suo animo complesso e spesso malinconico (anche a causa del tumultuoso rapporto con i famigliari i quali, non accettando la sua vocazione alla pittura, lo relegarono ad uno stato di semi-diseredato). Quando difatti l’autore si trasferì in Francia nel corso degli anni Settanta dell’Ottocento, egli trovò una collocazione ideali fra i membri della Scuola di Barbizon, i quali predicavano una stretta vicinanza fra uomo e Natura, se non una vera e propria comunione per cui il primo finiva per confondersi nell’altra. L’opera proposta appartiene certamente a questo periodo trascorso nelle terre d’Oltralpe, ma non solo per la sottile tristezza che pare qui e là trasudare dalla tela, fra gli alberi spogli che sembrano stagliarsi nudi e solitari contro il cielo. Passeggiando per i dintorni di Parigi infatti la tavolozza di Rossano prese a schiarirsi, arricchendosi soprattutto di toni rosei, nella ricerca da parte dell’artista della migliore resa luministica in pittura di specifici momenti della giornata, quali alba e tramonto: pare appunto costituire un buon esempio di questa nuova poetica la tela in asta, in cui l’aurora baluginante a stento riesce ad illuminare e riscaldare la contadinella sveglia ed al lavoro già da tempo, probabilmente diretta al pascolo.
    Stima minima €14000
    Stima massima €18000
  • Palizzi Filippo (Vasto, CH 1818 - Napoli 1899)
    Pastorella con gregge
    acquerello su carta cm 69x42
    firmato e datato in basso a sinitrsa: Fil Palizzi 1865 ; iscritto in basso a destra: uno dei rari acquerelli di F.Palizzi Migliaro
    Stima minima €8000
    Stima massima €13000
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