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  • Gemito Vincenzo (Napoli 1852 - 1929)
    Ritratto virile
    matita su carta, cm 27x20,5
    firmato, datato e iscritto in basso a destra:Gemito 1917 aprile 23 Napoli

    La pratica del disegno caratterizzò particolarmente l’ultima fase produttiva di Vincenzo Gemito, quella cioè almeno successiva al suo ricovero. Sarebbe tuttavia errato immaginare che l’artista non vi avesse mai indugiato prima, ed appunto sono trasmesse testimonianze di suoi ritratti fin dal giovanile apprendistato presso lo studio dello scultore Emanuele Caggiano; è singolare, in queste occasioni, che venga sottolineata “l’intenzione, costantemente perseguita, di evidenziare il rilievo prospettico, quasi cavandolo dalla superficie piatta del foglio di carta”, poiché tale tendenza pare permeare allo stesso modo tutti i disegni successivi: Gemito, insomma, pare in grado di dare una realizzazione plastica anche alle sue opere solo bidimensionali, “simile anche in questo agli antichi, che concepivano il disegno in profondità, e diverso dai moderni che lo svolgono in superficie” (Enrico Somarè). Particolarmente ispirata ed esemplificativa risulta allora una nota di Carlo Siviero: “Nessun disegnatore, prima e dopo di Gemito, diede la sensazione precisa che il bianco della carta, sopra cui stacca una forma, ne sia tanto lontano da suscitare l’illusione che l’aria vi circoli intorno”.
    Stima minima €2000
    Stima massima €4000
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